Le nuove frontiere dei compensi professionali, questioni deontologiche e profili normativi
SOMMARIO: 1. Premesse: il passato – 2. La reintroduzione dei minimi – 3. Profili deontologici – 4. Disposizioni in materia di equo compenso delle prestazioni professionali presenti nei disegni di legge n.1425 e 2419.
1. Premesse: il passato.
La legge 4 agosto 2006, n.248, di conversione, con modifiche, del d.l. 4 luglio 2006, n.233, c.d. legge Bersani, ha indiscutibilmente prodotto un significativo profondo intervento nel mondo delle professioni dovuto alla eliminazione delle tariffe professionali, ciò in quanto, in conseguenza della operata liberalizzazione, si è avuto un coinvolgimento dei destinatari della relativa disciplina normativa che, pur dovendo far riferimento all’art.2233 cod. civ., ha rimesso agli stessi ed ai propri assistiti la determinazione del compenso stabilendo che, solo ove questo non sia stato dagli stessi convenuto, può essere determinato dalle tariffe, tuttavia abrogate, ovvero dal giudice, sentito il parere dell’associazione professionale, cui il professionista appartiene che, tuttavia, nell’esprimere il necessario richiesto opinamento, non può che far riferimento alle tariffe, la cui determinazione, ancorchè è previsto avvenga attraverso la predisposizione di un progetto, da parte del Consiglio Nazionale Forense, non ha, però, forza vincolante, necessitando dell’approvazione da parte del Ministro, assistito dal Consiglio di Stato e dal Comitato Interministeriale dei Prezzi, dal quale deve ottenere il parere prima che la tariffa stessa, cui possono essere apportati specifici emendamenti, non diventi operativa.
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